Piero Cipriano, Film anarchico e impopolare

05-03-2011

In vetrina, di Salvatore Capolupo

Nasce dal tentativo di raccontare le contraddizioni della terra irpina il romanzo d’esordio di Piero Cipriano, originario di Guardia dei Lombardi, Film anarchico e impopolare nella terra dei lupi e dei santi, Manni editori. Protagonista è Pietro Cacciafumo, giovane regista anarchico, autore di film impopolari. Il suo ritorno in Irpinia per girarvi un film in cui raccontare la propria gente diventa il punto di partenza di una riflessione sulla propria terra, su quegli intrecci di tradizione e modernità che ancora avvolgono e spesso finiscono per stritolare la provincia e le vite di chi vi abita. Le passeggiate in piazza, gli incontri con giovani ed anziani, le processioni ed i festeggiamenti religiosi, diventano l’occasione per descrivere con rabbia spazi in cui sembra si possa vivere solo facendo ricorso ai santi, in cui i retaggi della cultura contadina si fanno sentire con forza, in cui sempre più difficile è spiccare il volo e l’unica soluzione non può che essere la fuga. Cipriano ci consegna la quotidianità di questo paese, tra ricordi d’infanzia e immagini di superstizioni, guaritori e finti miracoli, con uno sguardo insieme amaro ed ironico. Fino a quando il desiderio di rivolta e di libertà del regista, non si concretizzerà nel tentativo di emancipare una suora e nell’omicidio di una maga, perchè la terra dei lupi e dei santi possa conquistare una nuova identità e liberarsi dei condizionamenti del passato.