Chicche di grafica e parole, di Enzo Mansueto
La prima cosa che ci ha colpito delle nuove creature dell’editore leccese Piero Manni è stata la cura grafica dei librini. La neonata collana «Chicchi», infatti, si presenta in elegante forma di sottile quadernetto nero tascabile, con grafica essenziale bianca e rossa, che comunica un senso di funzionalità moderna e di tradizione bibliofila.
La scelta stessa del carattere tipografico, un Goudy Old Style, intende, a detta dei curatori, evidenziare la preziosità della collana, poiché esso possiede delle qualità calligrafiche, soprattutto nel corsivo, che richiamano un valore di manualità e la preziosa unicità propria dei manoscritti. Soffermandosi sul progetto grafico è un atto dovuto, poiché Manni, encomiabile editore per il resto non brilla, un po’ come gli altri editori pugliesi, per seduzione grafica: qualità, manco a dirlo, tutt’altro che esornativa nel mercato odierno.
Venendo al contenuto, la collana, per la quale sono previste uscite in coppia, presenta piccoli racconti, estratti da opere maggiori, ma anche scritti estravaganti, inediti e cammei che, appunto, come «chicchi» nel solco della scrittura, conducano alla riflessione. La metafora del «chicco», polivalente («seme», dunque segno, foriero di qualcosa che sta per nascere, ma anche briciola di saggezza, come il classico grano di sale), giocando forse anche con una sensazione di infanzia, vuole riportarci al gusto originario del raccontare.
I titoli inaugurali sono di due autorevoli firme: Raffaele La Capria e Nico Naldini. Nel primo, lo scrittore napoletano propone una breve antologia di passi da opere maggiori (da Un giorno d’impazienza a Lo stile dell’anatra) sul tema amoroso: un’amorosa inchiesta sulle tante faccende con cui l’amore si presenta nelle diverse età della vita, dalla «prima volta» in poi.
Il librino di Naldini, invece, è una vera chicca: attraverso la finzione di una serie di lettere non spedite, Naldini ci racconta la Venezia degli anni Cinquanta, con nostalgia e dissacrazione, in uno scenario che incrocia le figure da cartolina ai grandi protagonisti culturali del tempo.