Renato Quaranta, Il bello della sinistra

21-06-2006

Dopo la sbornia girotondina una catena di cinema Sacher

«La mia considerazione nasce da un concetto molto elementare. Se guardiamo alla sinistra come “offerta” e agli elettori di sinistra come “domanda”, scopriamo che negli ultimi 5 anni a fronte di una forte “domanda di sinistra”, soprattutto in campo culturale e di informazione televisiva, si è contrapposta “un'offerta di sinistra” nulla o quasi nulla. Nel libro questa cosa è spiegata molto chiaramente, spero. Ma io non parlo solo di offerta culturale o politica, parlo di consumo in senso più ampio». Così l'ostunese Renato Quaranta, manager della comunicazione di un grande gruppo industriale, autore di Il bello della sinistra. Dai girotondi alla rivoluzione in franchising (Manni, pagg. 112, euro 12) a proposito di questa sua opera prima. Via di mezzo tra diario, saggio breve e pamphlet il volume ripercorre l'odissea ideologica della sinistra dopo la sconfitta elettorale del 2001. Un viaggio spesso autoironico, condito da lettere e conversazioni telefoniche con Nanni Moretti.