Righetti-Errico, I luoghi immateriali

26-05-2009
Colori e ombre disegnati con contrasti cromatici nell’infinito di «finibus terrae»
 
In un felice incrociarsi di eventi, di individualità e di multipli realtà operative, la Galleria rivaartecontemporanea di Lecce presenta fino al prossimo 6 giugno le fotografie di grande formato di Gianalberto Righetti. La mostra è pretesto e occasione per I luoghi immateriali, il libro fotografico edito da Id&a, presso Manni con il patrocinio della delegazione Adi e con i testi di Antonio Errico, presentato al pubblico nel corso delle manifestazioni svoltesi nell’ambito della II edizione del Festival dell’Energia.
Le dieci opere in mostra sono esemplificazione estrema e sintesi espositiva di quella sequenza di immagini che identificano il libro voluto da Andrea Montinari «per promuovere un territorio, il Salento, attraverso la cultura, le tradizioni e lo stile italiano», com’egli stesso scrive in catalogo. Opere che offrono uno spaccato quanto mai esaustivo dei tanti luoghi di questa terra, grazie alla particolare capacità che Gianalberto Righetti ha di raffigurare gli spazi, i volumi e le ombre, raccontando di storie infinite, che talvolta ci vedono anche come protagonisti e comprimari. Tra scorci suggestivi di scale che si inerpicano verso quel cielo, per altri versi e per altri modi, rappresentato oltre le geometrie solide di palazzi, chiese, castelli e masserie nel confine di «finibus terrae». Giocando, altresì, sulla presenza di impossibili ed improbabili cromìe, talvolta soltanto memorizzate nelle parole ancor più che nelle immagini, e in piena fedeltà a quel concetto di immaterialità che, con immediatezza, si trasforma in suoni, odori e sapori. La mostra terminerà il 6 giugno.