La poesia è qualcosa d’indistruttibile. Soprattutto in questi tempi malfermi, ammalati di una provvisorietà globale, affidarsi alla parola poetica vuol dire cercare a tutti i costi, tentare di trovare nelle incertezze cosmiche quell’approdo definitivo che finalmente leghi le nostre vite a quegli approdi etici di cui si avverte un fortissimo bisogno interiore.
Per questo mi sono davvero piaciuti gli approdi poetici di Roberta D’Ottavi. Per la poetessa romana, la poesia è senz’altro un approdo. L’approdo, nel gettare uno sguardo su tutte le cose, è una pura esigenza dell’anima.
La poesia, per Roberta, è un centro di gravità permanente che svela tutti gli approdi.
Si muove nell’ambito della rivelazione una ricerca spirituale che non ignora tutte le certezze della vita interiore: «Dopo gli affanni, così succede nella vita, posto che si sia disposti a cercare quegli approdi innanzitutto dentro di noi, prima che negli altri».
La poetessa, nella seconda raccolta L’approdo svelato, disegna i lineamenti di un percorso di vita appassionato, e invita l’altro ad essere in contatto con le certezze del mondo interiore.
Tutto cerca la luce anche se si incontrano troppe trappole per aprirsi agevolmente il passaggio.
Nei versi di Roberta D’Ottavi troviamo la verità della poesia che suggerisce strade di salvezza. Nel suo viaggio verso gli inferi del desiderio, quello che conta sono sempre i sussulti del cuore, che ogni giorno cercano nella decadenza che dilaga la presenza della bellezza, la realtà di cui dovrebbe accorgersi il mondo contaminato da una modernità chiassosa.
Nella poesia di Roberta il cuore ha sempre ragione: quello che conta è l’incessante armonia del mistero dell’essere, perché proprio lì è custodita quella pienezza dell’esistere che dona la trasparenza al quotidiano dei nostri gesti d’amore.
C’è la luce dell’amore che sa essere misura di tutto in queste nuove poesie che la D’Ottavi ha deciso di dare alle stampe. L’amore guida l’errare di Roberta per i mari dello spirito dove cercare significa scavare nel segno della pienezza suprema. Il fare poesia ha una natura divina che provoca le sensazioni di chi scrive. In questi versi, frammenti d’interiorità affidati nella loro bellezza alla debolezza del mondo, troviamo rappresentata l’unica grande verità a cui la poetessa stessa affida la sua navigazione intorno, ma direi anche dentro, le cose della vita. Per svelare gli approdi numerosi del mistero dell’essere è fondamentale avere rispetto per in concetto d’interiorità.
Roberta D’Ottavi continua a credere nel messaggio salvifico della poesia. Perché in essa tutti gli approdi trovano un porto sicuro, quello della parola alta che eleva l’amore a canto nuovo.
Non possiamo rimanere indifferenti alla passione delle sue parole che invita ad un nuovo percorso di vita: essere in contatto con il mondo interiore per sperare in un rinnovamento.
Quest’invito al viaggio contiene tutte le premesse per guardare dentro il cuore segreto delle cose e ascoltare il battito più intimo del suo movimento. Se faremo tesoro di questa preziosa saggezza, tutte le premesse diventeranno promesse difficili da sconfessare.