Rosalba Conserva, Casa Bàrnaba

05-06-2005

La casa rossa. Sguardo a Sud, di Micaela Abbinante


“Dipinte di un verde scuro e preciso, le persiane stavano chiuse  lungo tutta la facciata: rossa, senza una crepa e senza una sbucciatura. Al lato destro, il ramo di una palma toccava la scritta sul muro, e un altro ramo faceva ombra sulla terrazza che dal piano superiore se ne veniva  giù con due belle arcate”.
Comincia con una descrizione, di un luogo che è anche uno stile di vita, Casa Bàrnaba, il libro di Rosalba Conserva pubblicato dalla casa editrice Manni. Uno sgardo sugli anni Cinquanta, quelli del sud d’Italia alla vigilia della speculazione edilizia degli anni Sessanta, un tentativo di rimanere ancorati al vecchio mentre tutto attorno tende al nnuovo: il libro di Conserva è uno spaccato di vita e la descrizione di un paese che, a fatica, si prepara a guardare alla città.
Tutto comincia a Gròttola, “sulla strada per Brindisi”, dove le “ti e le di che pesano a doppio, le cinque e più vocali grottolesi perfettamente nasali che, unite alle maiuscole, uscivano dalla bocca di Adele a carattere stampatello s’imprimevano intorno come i fuochi d’artificio”. Una famiglia, i sei figli di Adele Bàrnaba, la vita di tutti i giorni e gli eventi inaspettati: tutto serve a dipingere il quadro perfetto di un paese del Sud, dove le famiglie, sempre sole e mai isolate, si confrontano. “Intorno a casa Bàrnaba crescono altre storie, vere chissà: di famiglie, di eredi mancati, di umili e di prepotenti.”. Tutto cambia però quando “arrivano in tanti sulla strada di Brindisi, a cambiare la faccia della terra e a scompigliare la famiglia Bàrnaba”. Il cambiamento è improvviso, i protagonisti rimangono attoni: eppure Luigino li aveva avvisati, “vedrete, arriverà una bella sorpresa. Arrivò il mercoledì con tanto di gru e tutti la videro. Era grande quanto basta a cambiare la vita di un paese intero”. A Gròttola, arriva la trasformazione, i rumori e la frenesia della grande città, ma “se però, quando è sera, ti metti di impegno a non guardare il cantiere della fabbrica, il silenzio di macchine e di voci straniere restituisce a quell’angolo di casa Bàrnaba l’aria di una volta”.