Il lungo viaggio dei sogni, di Filomena Fantarella
«Il lungo viaggio dei sogni/ non conosce stazioni,/ la locomotiva/ riparte sempre/ prima di arrivare/ a destinazione/ non c’è posa/ né tempo per il rimpianto, / e tutto è estraneo». “Sogno”, così si intitola una delle poesie di Rosemary Jadicicco che apre la sua raccolta Frammenti di vetro, svela un animo delicato che non teme di mettere a nudo il proprio essere. «L’autrice», scrive Nicola Vacca nella prefazione al testo, «sottovoce, con umiltà, e sensibilità ha avuto il coraggio di riflettere sul corso delle cose, a
cuore aperto senza maschere e dissimulazioni». La riflessione poetica sul senso della vita e della morte, la ricerca di un significato nel caos del mondo, è proprio il tratto distintivo dei versi della poetessa che con sensibilità e trasparenza si dona attraverso le parole lasciando
intravedere la più emotiva e intima parte di sé. E il sapersi donare senza reticenze, come afferma lo stesso Vacca, è il segreto della buona poesia. Così, sulla scena della poesia italiana, si fa strada una nuova voce che con grazia, quasi in punta di piedi, narra le ferite della nostra
epoca, esamina il grande freddo della storia, ascolta i battiti più remoti del cuore per tracciare una mappa interiore del divenire.