Dobbiamo ringraziare don Salvatore Leopizzi che nel suo libro, Don Tonino Bello. Croce e fisarmonica: normalità di un uomo straordinario, attraverso narrazioni, pensieri, memorie ci racconta di questo vescovo salentino e del profondo affiatamento che li legava.
Quest’opera dà la possibilità al lettore di comprendere don Tonino da vicino, afferrare la sua particolarità. Don Salvatore ci parla di quanto questo Vescovo abbia influito non solo nella sua vita, ma anche in quella di molti altri, e di come le sue parole sono per i giovani di oggi fonte di ispirazione e di riflessione. Troviamo raccontate quelle che per alcuni potrebbero sembrare delle utopie ma che tali non sono state grazie al “motore” più potente di qualunque altro: la forza di volontà, presente anche quando la malattia gli strappa le forze, di un uomo combattivo che continua anche oggi la sua missione, insegnandoci che bisogna credere in ciò che si fa senza farsi abbattere dallo sconforto, ci insegna che lottare per i propri ideali non è tempo sprecato.
Per concludere, mi sembra doveroso riportare un aneddoto raccontato nel libro da don Salvatore.
“Durante un viaggio in Etiopia gli manifestai la mia perplessità per il fatto che continuava a distribuire dei soldini ai bambini dicendogli che forse era inutile e dannoso illuderli con degli spiccioli. E Lui con sorridente e disarmante semplicità: “non è tanto importante ciò che noi possiamo fare ora per loro, la cosa più bella è che questi bambini, per un momento, ti possono regalare un impagabile sorriso!”. E proprio per questo tuo e loro impagabile sorriso, ti voglio dire: Grazie, don Tonino, seme fecondo delle nostre utopie!”
Credo che tutti noi dobbiamo un grande grazie a don Tonino.