Stefania Negro, Risonanze

01-05-2011

Le Risonanze in versi poetici, di Dino Levante

Spesso ridotta a un genere letterario secondario, la poesia, quando è grande, è alta e umile. Come una stele di pietra, nuda, si erge, nello spiazzo del tempo umano, semplice e ricca. Testimonianza della creatività e della sensibilità del poeta è ciò che resta, della scrittura, della lettura. Questi i sentimenti che sollecita la terza raccolta poetica di Stefania Negro Risonanze, ospitata nella Collana Pretesti, diretta da Anna Grazia D’Oria, che ha superato i quattrocento titoli. Il libro sarà presentato domani (ore 18:30), nella sala conferenze Links, in via Rocco Scotellaro 1, a Lecce (Zona Salesiani). Con l’autrice interverranno Carlo Alberto Augieri, docente di Teoria della letteratura italiana presso l’Università del Salento e Antonio Errico, scrittore e dirigente scolastico.
L’autrice, nata a Lecce dove vive e lavora dopo 20 anni trascorsi a Roma, con esperienze in campo filosofico e letterario (poesia, narrativa e testi per sceneggiature), ha raccolto le sue ultime 38 liriche seguendo il filo rosso della classicità e dell’eternità. La presenza dell’uomo come forza cosmica d’azione, in continua evoluzione e alla ricerca del futuro è paradigmatica del ritorno dei sogni passati. Frequenti i richiami alla natura, palinsesto da decifrare interamente, la cui ricchezza resta impalpabile eppure così presente. Poi l’attesa, la speranza di mondi migliori, superate le vicende povere, deludenti e scontate.