Fuga per Andromeda
Il romanzo ha per tema centrale il firmamento e gli insondati spazi di galassie irraggiungibili. Ma la protagonista, l’astronoma che sparisce improvvisamente in una “fuga per Andromeda”, si troverà di fronte ad un altro universo: quello della solidarietà.
Romana Rutelli è professore ordinario di Semiotica del cinema. Insegna all’Università di Genova e al DAMS di Imperia. Le teorie semiotiche, le problematiche sociali nella cultura cinematografica, la narrativa, la poesia, il teatro sono i suoi interessi prevalenti. Ha tradotto e rappresentato due drammi di Shakespeare. Ha già pubblicato libri di poesia e un romanzo, Ritratto di signora capovolta (Excogita).
INCIPIT
Tutto è cominciato quando la mia ragazza mi ha detto che sua madre era scomparsa. Ecco la prima frase.
La prima frase è cruciale, per l’impegno che comporta (coinvolgere subito il lettore).
Non so ancora bene come andrà per il séguito, altrettanto importante. Comunque ho deciso di provarci, a scrivere questa storia. Che, dico subito al Lettore, è una storia vera, accaduta nel mondo. Però, anche, la sto inventando; oppure, a voler essere precisi, si sta inventando da sola, mentre la scrivo e la inseguo cercando di non perdere il filo, e qualche volta lo perdo, come vedrai, e lo ritrovo. Perché è lei stessa che – secondo la teoria di una nota semiologa – in gran parte si autoproduce. E se dico che la invento e che al tempo stesso riguarda eventi realmente accaduti, è perché ogni storia contiene l’interseco di frammenti di cui è fatta la realtà, i richiami, le implicazioni intertestuali, i residui della Storia e della Conoscenza che ogni personaggio (e autore) porta inevitabilmente con sé.
Quel che è certo è che devo dimenticare il linguaggio saggistico a cui sono abituato per la mia attività di docente universitario. Quindi, bando ai termini tecnici. Un discorso diretto fra me e te, signor Lettore. Nel quale ovviamente a parlare sarò più che altro io, o un mio personaggio: però, come ti spiegherò più avanti, in qualche modo ci sarai implicato anche tu. Insomma, intervieni pure – magari per e-mail, o per telefono (in appendice lascerò i miei recapiti).
Allora, comincio col presentarmi. Mi chiamo Mauro Balestra, ho trentadue anni, un aspetto gradevole e predisposizione alla comunicativa. Sono anche piuttosto intelligente, ed è grazie a questa qualità che sono entrato nel mondo accademico: insegno come ricercatore, tengo corsi di semiotica all’Università di… Ma questi particolari preferisco non fornirli. Cioè, racconterò la mia storia (vera) senza “collocarla” in un ambito spaziale preciso, e ti spiegherò dopo perché. O lo capirai da solo nel corso della narrazione.
Voglio solo aggiungere che i “toni” con cui la esporrò non saranno uniformi: da un inizio tenuto vagamente sull’umoristico si passerà gradualmente a un’atmosfera di maggiore densità patemica (passionale). Fa’ conto, insomma, che qui dentro ci troverai “commedia” ma anche “tragedia” (il che, convienine, fa a sua volta parte della “realtà”).
E siccome io so già come va a finire, ti dico subito che ho deciso di intitolarla “Criminal storia d’amore”.