Il naturalismo ebbe un epicentro francese e si allargò ben presto a tutta Europa. In Italia prese il nome di verismo ed ebbe in Verga e Capuana i massimi propugnatori delle sue teorie. I due siciliani avevano ben chiare le matrici francesi della nuova poetica. Questo libro mostra tale consapevolezza, illustrando i rapporti fra Verga e Capuana da un lato e Zola dall’altro e allargando lo sguardo anche ai grandi maestri del realismo francese (Flaubert soprattutto). Inoltre i saggi raccolti mettono in luce la rete delle relazioni internazionali che la cultura del realismo e del verismo italiani aveva intrecciato, grazie anche alla apertura cosmopolita di una rivista come la “Rassegna settimanale”, a cui collaborarono Verga, Serao, Fucini, Pratesi e De Marchi. Infine un intervento dedicato al cinema evidenzia l’influenza della linea Verga-Zola su Visconti e sulla stagione del neorealismo.
Saggi di Romano Luperini, Federica Veglia, Giovanna Taviani, Floriano Romboli, Chiara Beria.
Indice
Romano Luperini
Flaubert, Verga e il 1848
Federica Veglia
Il “maestro” e il discepolo: su alcune immagini di Zola nell’epistolario di Verga
Giovanna Taviani
Tra Verga e Zola: Visconti e il dibattito sulla rivista “Cinema”
Floriano Romboli
L’arte “impersonale” e l’opera romanzesca di Luigi Capuana
Chiara Beria
La “Rassegna Settimanale” e la cultura europea