L’assassinio Notarbartolo
Il 1° febbraio 1893, su una carrozza ferroviaria della linea Termini-Palermo, viene assassinato Emanuele Notarbartolo, esponente della Destra storica, già sindaco del capoluogo e direttore generale del Banco di Sicilia.
È il primo dei cadaveri eccellenti, e questo è il primo romanzo-inchiesta. Se poi si considerasse lo scandalo sollevato all’epoca del processo, nell’opinione pubblica italiana, dal rinvio a giudizio di un chiacchieratissimo deputato palermitano del Regno, il crispino Raffaele Palizzolo, con l’accusa di essere stato l’ispiratore e il mandante di quel delitto politico, nonché il vero e proprio clamore mediatico suscitato dai processi che lo videro imputato, se ne ricaverebbe un ulteriore elemento utile a comprendere con quale tempismo Paolo Valera intervenisse “a caldo”, col consueto piglio polemico e militante, su una materia di stringente attualità.