Le tecniche della nonviolenza
Le tecniche della nonviolenza
La nonviolenza porta il suo contributo in quanto indica che il fine dell’amore non può realizzarsi che attraverso l’amore, il fine dell’onestà con mezzi onesti, il fine della pace non attraverso la vecchia legge di effetto tanto instabile “Se vuoi la pace prepara la guerra”, ma attraverso un’altra legge: “Durante la pace, prepara la pace”.
Pubblicato la prima volta nel 1967 e scritto sulla falsariga dei “manuali di guerriglia” che circolavano in quegli anni, ma opposto nella vocazione, il libro contiene la storia delle pratiche e tecniche pacifiste, con esempi concreti e replicabili (le marce, il boicottaggio, lo sciopero, il digiuno, il sabotaggio, la noncollaborazione, ecc.) e il racconto di esperienze storiche, come quelle legate a Gandhi e a Martin Luther King.
Dopo aver scritto importanti testi teorici sull'argomento, con Le tecniche della nonviolenza Aldo Capitini propone un approccio pratico in cui la nonviolenza è metodo attivo di lotta.
Scrive Goffredo Fofi nell'Introduzione: “Il radicalismo del pacifismo di Capitini ci sembra allo stesso tempo più che necessario e però infinitamente utopico, ché ogni segnale che ci manda la realtà sembra smentirlo, lo smentisce. Eppure l’insistenza nel proporre il dialogo deve continuare a essere il nostro progetto più ampio e il più possibile concreto, e senza mai stancarci. Affermando la nonviolenza come la strategia fondamentale e unica, non come un mezzo tra altri ma come una linea di fondo: contro il potere e contro la morte, contro la distanza tra le creature”.