L'estraneo
E’ sicuramente un canzoniere d’amore. Non il canzoniere di “un” amore, ma è il canto di ciò che la poesia può essere in una condizione di amore: “conforto del poeta amante” e “angoscia dell’amante poeta”, come leggiamo in queste pagine. Romano ha voluto fissare un vissuto di affetti, di passioni, di eros, al di là del soggetto cui si rivolgevano. Un soggetto probabile, ma la cui realtà non è determinante né decisiva. Infatti, le composizioni qui pubblicate, e volutamente non datate, vogliono costituire quasi una fenomenologia lirica, una ermeneutica narrata del fatto amoroso.