Carla Montefusco è pugliese di Gioia del Colle. Vive dal 1960 a Roma dove si è laureata in Lettere e ha collaborato in Università, con la cattedra di Storia moderna, fino al 1968. Da allora ha avuto tre figli, ha amato la poesia e ha insegnato nella scuola secondaria fino all’anno 2000.
Primi versi
Grecità I
Gli occhi stravolti nel retro della fronte
In orride cavità che il tempo non lenisce
Un’erma solitaria si posa composta
All’incrocio di tre strade
Di quelle tre strade
Brulla la terra intorno arida riarsa
Lontano un albero solo
Si erge contro il sole
Spaccato il tronco contorto disumano
Secchi i rami nudi tesi in alto
Strano viandante raro
Si ferma a riguardare la pietra
Le squame del mare impresse sul mantello
Le stelle trapunte sulla gonna
E passa
Ma frotte gioiose di vividi bambini
Che nudo hanno il corpo
E nudi i piedi nudi
Consueto hanno quel luogo
Amica quella pietra
E veloci battono le stoppie arse del cielo
Intrecciano favole antiche
Pensieri solitari
Orrore di mostri di draghi di incanti
Che gioco sono
Trastullo delle loro menti alate
E veloci battono le stoppie arse del cielo
Quando la disperazione tace
Quando tutto il silenzio avvolge
Quando il nulla continuo infinito
Ogni cosa in sé raccoglie
E il velo si disvela
E luminosa in sé la cosa appare
Avvolta nel suo candido mistero
Limpida è l’armonia
Puro il verso
E divino il sorriso della c´orh
Tutto significa
Alba nel suo splendore