"Salentu 2006", per leggere e scrivere
Un’agenda sì, ma “letteraria”, nel vero senso della parola: questa è Salentu 2006 l’agenda presentata dalla Manni Editori, l’altro giorno nella suggestiva cornice del Museo ferroviario di Lecce.
Un prodotto –l’agenda– che oltre alla praticità dichiara un’identità inequivocabile: l’amore per il Salento, prima di tutto, per il Sud, per le sue atmosfere, ma anche, più in generale, la passione per la letteratura concretizzata dai dodici autori che scandiscono con i loro racconti le pagine del diario.
Sono Marta Ampolo, Cosimo Argentina, Renata Asquer, Ippolito Chiarello, Rosalba Conserva, Azzurra De Razza, Antonio Errico, Francesco Lanzo, Elisabeta Liguori, Maddalena Mongiò, Elio Paoloni, Antonio Prete, le “firme” che raccontano ognuno il proprio Salento, ma che, tutti insieme, davvero riescono a far sentire umori, odori e sapori di una terra che mai come in questo periodo sembra godere dell’apprezzamento di tutti.
Ma veniamo alle caratteristiche tecniche: l’agenda, illustrata nei dettagli da Grazia Manni, presidente della casa editrice, è abbastanza piccola da stare in tasca, ma anche abbastanza grande per rivelarsi idonea allo scopo per cui è stata creata: raccogliere gli appunti e le note del proprietario. Grazie alla grafica rinnovata rispetto all’agenda dello scorso anno, nella nuova edizione mostra una personalità forte, sottolineata anche dall’immagine di copertina, il piccolo geco che su uno sfondo monocromatico, ha in logo della stessa casa editrice. Le 240 pagine ospitano, come si è detto, anche uno spazio dedicato ai piccoli quadri d’autore.
Quadri quanto mai vari, visto che si va dal canto funebre del paese durante la processione, nel testo di Antonio Prete (La processione, appunto), allo spicchio di realtà cittadina attualissima disegnata da Francesco Lanzo (Giri d’affari), da una terra vista con lirica visionarietà di Antonio Errico (Disse neve) al ritratto d’epoca, drammatico, di Maddalena Mangiò (Andrò a Kalimera).
Il puzzle che si compone è quello che ritrae un Salento senza tempo, o forse “dentro” il tempo, con una serie di “testimonianze” che compongono un singolare ed efficace mosaico, schizzato con stili diversi, dallo slang giovanile alla prosa cronistica, dal taglio poetico a quello ironico.
Insomma un’agenda “da leggere” e “da scrivere”, piccolo oggetto di gusto per i tanti che amano questa terra.