Alberto Rollo, Un'educazione milanese

31-10-2016

"Un'educazione milanese" rivela mistero editoriale, di Enrico Franceschini

Un autore che si è lungamente nascosto dietro uno pseudonimo ha finalmente pubblicato un libro con il proprio nome. E non si tratta di Elena Ferrante.

La suddetta affermazione è imprecisa per due ragioni: l'autore non si é mai davvero "nascosto" e non scriveva sotto "uno" pseudonimo, bensì sotto tanti. Ho incitato spesso Alberto Rollo, direttore letterario della Feltrinelli e uno dei migliori editor italiani, a scrivere un libro lui, anziché aiutare i suoi autori a scrivere i propri. Sei troppo bravo a scrivere per non scrivere tu in prima persona, gli dicevo. E scherzando aggiungevo che non poteva accontentarsi di pubblicare libri con pseudonimi come Stefano Benni, Maurizio Maggiani, Alessandro Baricco, Simonetta Agnello Hornby, e prima ancora Antonio Tabucchi e Gianni Celati, per citare soltanto qualcuno degli scrittori con cui ha lavorato Alberto (ammetto immodestamente: ne ha pubblicati anche con il mio nome). Ai quali vanno aggiunti gli autori stranieri che ha tradotto: c'è Rollo pure dietro "La famiglia Winshaw", il più bel romanzo di Jonathan Coe, per ricordarne uno.

Adesso è uscito un libro con il suo nome in copertina: "Un'educazione milanese" (Manni editore), il romanzo di una città e di una generazione, come recita il sottotitolo. Lettori, non fatevelo sfuggire. Autori - della scuderia Rollo e non - vale anche per voi.