La poesia come protagonista, di Francesco Cozzi.
Se ti dico che ti amo
è amore eterno
lo dico che si senta piano
ché passi nei tuoi occhi
lo dico che si senta piano
e ché passi nei tuoi occhi.
Il libro Non per l’amore a dire di Dale Zaccaria è stato presentato da Laura Proietti Tuzia a Subiaco presso il bar Romani alla presenza di colleghi e amici.
E’ una raccolta poetica che non racconta direttamente, ma attraverso indizi, ricerche, avvia ad una logica interpretazione. Ciò che rende possibile la lettura di questo testo è proprio l’appello sempre presente alla parola “umano” e il richiamo agli “occhi” come simbolo della trasparenza e della verità.
L’esperienza personale è il punto di partenza per cui poesia e vita qui non vengono divisi, infatti la presenza della trama di un vissuto personale viene rappresentato come scopo di una ricerca.
Ammettere che la poesia sia il fine di questo libro ci rende noto che essa è protagonista e non un mezzo per raccontare la propria esperienza personale. Dale infatti in queste poesie premette la dedica al poeta Paul Celan anteponendola al proprio vissuto. In Non per l’amore a dire si mettono a fuoco anche la musicalità e la suggestione; il racconto è talvolta presente, ma il vero valore di questi versi è che riescono a comunicare delle sensazioni attraverso le parole, il loro significato e soprattutto il loro suono.
L’ultima sezione intitolata “Me” manifesta il proposito di riacquistare una parte di sé. L’autrice in queste pagine fa un diretto riferimento, citandole, ad Alda Merini e a Silvia Plath.
Un elogio a Dale che già in altri suoi libri ha espresso questa sua valenza poetica.