Evocare l’ineffabile lasciandosi percorrere dal cicaleccio, affermare e negare entrambi: queste poesie sono un’elegia d’amore che si vuole impossibile, dove l’atto poetico è razionalizzazione imperfetta del sentimento, scissione da un sé che è autentico solo nella misura in cui resta indecifrabile.
Paola Langella
Primi versi
Umano come pochi
cuore mio cuore mio cuore –
all’attraversamento.
Muta tra questi rami umani
io sto.
Poeta come il poeta
a fili d’erba
alla femmina che va
camminando
sto all’est
di questi tuoi occhi
non più nemica è la forma
che non scorra parola
che non scorra peccato
perché sia il non essere
la troppa sostanza
incapace te.
Dopo di me
mio uomo bello
mia bella signora
tutta questa gente:
di cravatte come pensieri
indossati
a sputarci pure
ponetemi il senza.
Non per l’amore a dire
ti dico tutto questo amore
che ho processato tra le tue gambe
ho chiamato dato parole e nomi,
un nome come una zattera
a impallidire –
un nome a testimoniare.