La Genesi in griko
Una rilettura originale delle Genesi. In lingua grika. Si chiama appunto La Genesi l’opera di Giovanni De Santis.
L’autore è socio fondatore e presidente del gruppo «Avleddha» – che si dedica alla diffusione del patrimonio culturale della Grecia salentina.
I versi de La Genesi ci presentano un Dio giocherellone e pasticcione, che discute con gli animali insoddisfatti delle loro sembianze e crea il peccato originale giusto per dare un po’ di movimento alla monotonia del giardino dell’Eden (La criazione te lu peccatu). Non mancano l’arca di Noè e il diluvio universale, la torre di Babele, il mancato sacrificio di Isacco, Sodoma e Gomorra, la storia di Giuseppe. Il tutto condito dalla saggezza popolare, di cui De Santis è ottimo conoscitore e cultore.
E quando l’antica saggezza incontra la modernità, l’esito è esilarante. Ne è il migliore esempio il componimento Fecondazione assistita – già il titolo la dice lunga – in cui la tarda gravidanza di Sara, moglie di Abramo, avviene per mezzo di due angeli che si presentano alla donna ormai ottantenne con «na borzetta ’mpisa a manu» e «nu strumentu, tuttu stranu» e la operano come due moderni chirurghi.
Amara e allo stesso tempo votata all’ironia la conclusione. Disperato a causa della stoltezza umana, il Dio di Giovanni De Santis, decide che è tempo di ricorrere all’aiuto del Figlio per dare un insegnamento agli uomini, e augura a se stesso: «cu ’bba scinda sulla terra / cu lli minta tutti an croce…».