Lucianna Argentino, Diario inverso

01-11-2007

Un anno di contento dolore, di Fabrizio Tiberio

Lucianna Argentino, poetessa che vive nella Capitale, si ripropone al pubblico con una nuova raccolta di versi, dopo precedenti sillogi e esperienze di reading e teatro. L’attuale raccolta, Diario inverso, è uscita presso l’editore Manni di Lecce.
L’impatto della poesia dell’Argentino è forte fin dal principio, dall’incipit, dove “lei sapeva del silenzio / che sarebbe venuto poi… e alla fine cedette, e abbassò la voce / tanto che tacque”.
L’Argentino ci narra in questa nuova raccolta un anno di vita – il personale diventa letterario, il privato si fa poesia, stavolta più marcatamente che in passato, dove l’autrice era solita dipanare le sue particolari confessioni-osservazioni in versi, celandosi di più tra le rime, in un anno di dolore contenuto, un coraggioso dipanarsi di dialoghi e silenzi, scontri e incomprensioni.
Una strenua difesa di una donna poetessa, una donna che pare non scordare mai di essere anche poetessa, appunto, consapevole del talento del narrare ma in cerca di conferme. Una donna illuminata dalla magia di una nuova nascita, allietata da una pace raccolta all’imbrunire, dopo stanche giornate, o in quell’attesa della domenica che quasi sconcerta nel tempo immoto…
Una voce femminile che si aggrappa al presente puro, a sorrisi nell’intimità, alla voce di un vecchio amico. Sente di essere supportata dal potere della poesia, come un abituale purificarsi, lontana dalle voci scettiche o supponenti della quotidianità.
Una poetessa maturata nel corso di una costante ricerca del verso scritto e anche recitato, una donna che in un diario in-verso (oppure inverso, piacevole gioco linguistico) scandisce un dialogo di dolorosa incomprensione, e canta il diniego, la resa. Sarebbe una letteratura molto triste, se tutto questo non fosse così ben raccontato dell’autrice, se mancasse l’abilità di approfondire questi dolori e queste speranze. Una donna che si cerca attraverso la poesia, come dice un testo della raccolta, sinceramente. Un testo agile ed intenso al tempo stesso, non può che far bene! Buona lettura.