Luigia Sorrentino, La nascita, solo la nascita

13-06-2009

L'incandescente vittoria della nascita, di Antonio Spagnuolo

Nel suo ultimo volume La nascita, solo la nascita Luigia Sorrentino mostra una sua irriducibile irrequietezza ed una capacità espressiva densa e strutturalmente efficace. Il mondo osservato con occhio acuto e impaziente muta e si presenta di volta in volta come in un misterioso coinvolgimento della psiche e della fantasia alla dizione del ritmo e del verso. Nata a Napoli dove ha studiato laureandosi in Giurisprudenza attualmente vive a Roma, giornalista e collaboratrice di Rai News 24. Cura da anni una rubrica per la poesia. Il suo esordio letterario risale al 2003 anno in cui uscì la sua prima raccolta poetica C’è un padre (Manni) con postfazione di Ruggero Cappuccio. Nel 2008 pubblica la plaquette La cattedrale con una sua acquaforte nella collana Scripsit/Sculpsit. Nello stesso anno esce un’anticipazione della sua raccolta inedita Ogni cosa del fiume in Almanacco dello Specchio con la silloge di dodici poesie L’asse del cuore.  Scrive: “deve vivere o ferirsi / tutta piena di quel ciclo / schiusa / la primavera ha raggiunto lo sterno / all’altezza del cuore l’erba / - il petto tocca / alla prima ora / entra la campana / allo svegliarsi tocca / spinge il fiato dalla montagna / lascia una lacrima sul cuscino / enorme l’ora del mattino”. Gli interrogativi che insistono alla base delle sue testimonianze sono un continuo ininterrotto sdrucciolare da una nascita che rimane incandescente e pregnante verso una strana e variopinta idea di morte, sempre in agguato e caparbiamente messa a tacere. Poesia la sua tutta intrisa di una giovinezza che fortifica, come caleidoscopio emblematico, la volontà di esserci per cantare giorno dopo giorno un inno che non evapori nel nulla, una esplosione di metafore ben concentrate per un appassionato diniego della nevrosi.