Scrivere per spiegare l'io, di Alessia Villani
Un libro ricco di particolari, ambientato quasi interamente a Napoli, in cui si affrontano svariati argomenti: dall´idea della reincarnazione al desiderio di fuga, alla necessità di conoscersi meglio. In base a questo, l´autore stesso dice: 'Ho scritto questo libro sia per spiegare me, sia per spiegare me a me stesso, anche se il libro non parla di me. Scrivere é uno strumento di comprensione, come salire una scala, senza scrivere si ha un senso di dispersione, scrivendo invece si parte da un gradino piú alto. Si arriva a un´autoscoperta di maggior profondità'. La trama oscilla tra la morte e la paura di quest´ultima, l´anima e il tempo che passa.
Quasi contemporaneamente alla scrittura del libro, l´autore ha pensato di porre nella vicenda del romanzo, tra i protagonisti, un personaggio insolito, quasi sconosciuto al pubblico: Biagio Miraglia. Questo è stato un poeta e repubblicano in politica, nato in Calabria nel 1823, il quale aderí alla Società Nazionale Italiana sposando la politica di Cavour. Dicecca spiega peró che non vi é un motivo fondamentale che lo ha spinto a introdurre nel suo romanzo questo personaggio, bensí una ragione piú che altro affettiva, dato che a Biagio Miraglia é stata intitolata una via di Napoli in cui viveva da piccolo l´autore.
Quasi fondamentale é l´uso delle metafore che lo scrittore inserisce nel libro: 'La metafora é un modo di approfondire, serve a parlare meglio di una cosa di cui é difficile parlare: la fuga, ad esempio, é la metafora della morte, dell´attesa della morte'. Durante la conversazione si parla anche di Napoli, in cui é ambientata la vicenda. Grittani fa notare al pubblico, e a Dicecca, che la città di cui si parla, la Napoli per bene, é ben diversa dalla Napoli di oggi, una città che non si riconosce piú. 'Sicuramente Napoli non é piú cosí inglese, si é involgarita insieme a tutta la nazione- risponde Dicecca- Come gran parte dell´Italia, Napoli sta peggiorando'.
La serata si é conclusa con un commento di Michele Trecca: 'La forza di questo libro é la commistione dei registri. Atmosfera kafkiana, inseguimento da film hollywoodiani. Tutto ció rispecchia la ricchezza della personalità dell´autore'.