Un giallo metropolitano
Si chiama Il libro dell’inquietudine di Biagio Miraglia, titoloche a nostro parere non
fa proprio giustizia rispetto alla dinamica e al linguaggio utilizzate dall’autore. Perché si presenta molto bene l’opera prima di Massimo Dicecca, direttore generale dell’Ataf ed anche scrittore: il suo primo romanzo è uscito per la Manni (Lecce), e già l’azienda editoriale che lo ha presentato potrebbe confermare la bontà del lavoro svolto e la moltitudine di temi trattati. Poi i contenuti, molto coraggiosi e già molto smaliziati per trattarsi di un esordio.
Chi era Biagio Miraglia? Innanzi tutto, per l’io narrante del romanzo, era la strada in cui è cresciuto colui che racconta vicende e vicissitudini del libro, ma in secondo luogo era il consigliere di Camillo Benso conte di Cavour che raccolse dalla viva voce di Giuseppe Garibaldi la famosa frase «obbedisco». Da qui, dalla storia e dalla immaginazione che si fondo su diversi piani narrativi, il libro di Dicecca compie una serie di interessanti evoluzioni: fino a diventare un giallo nel giallo, perché il protagonista si sente al centro di una congiura che gli costerà la vita ma al tempo stesso non riesce a immaginare per quale motivo sia stato preso di mira. E insomma un po’ il tortuoso percorso che fa la memoria, quando l’hai dimenticata viene a trovarti sotto forma di passato che non è stato ancora sdogonato. Un po’ come quel detto, tutto napoletano, secondo cui «quando spari... devi camminare sempre con la pistola in tasca». Il libro di Dicecca è stato presentato lunedì scorso alla libreria Ubik, che ha dedicato questa settimana proprio all’editore leccese. Oggi, infatti, appuntamento alle 18 con Mario Massimo autore della raccolta di racconti intitolata La morte data.