Nicola Vacca, Incursioni nell'apparenza

10-06-2006

La poesia è impegno civile

La poesia è voce della verità. Il problema pertanto non sta nella ricerca della verità: "il verso è tutto, può tutto" dice Andrea Sperelli ne Il Piacere. Perché la verità sta proprio nel verso, così come l'esistenza dell'uomo sta nel linguaggio, come ci ha insegnato Martin Heidegger. La questione quindi sta nella definizione di poesia. Quando le parole sono in versi? Forse quando graficamente vengono spezzate da degli a capo? No. La parola è verso quando è simbolo, oltre che puro essere organico che dice se stesso. Oggi più che mai, come si è detto alla presentazione del libro Incursioni nell'apparenza di Nicola Vacca, la poesia ha il compito, la missione di scuotere le coscienze, di risvegliare le menti dal torpore globalizzato di questo nostro "mediaevo". Nel suo intervento puntuale e appassionato, Gennaro Malgieri, membro del consiglio d'amministrazione della Rai, ha preso spunto dalla raccolta di Vacca per ripercorrere la crisi della cultura occidentale, che da
civiltà delle forme è decaduta a vuoto simulacro del male banalizzato. La poesia come espressione più alta della Bellezza, ma anche impegno civile. E' il caso dell'opera di Vacca, da lui stesso definita frutto di "una riflessione attenta sul declino del nostro tempo." Una raccolta il cui "filo rosso è il disincanto di questa stagione amara, in cui si avverte la totale assenza della morale". In verità le incursioni dell'autore sono pensieri in forma di prosa poetica, riflessioni ad alta voce sullo stato d'abbandono della meraviglia di questo nostro universo, ovvero l'uomo. Così come ha messo in evidenza Aldo Di Lello, capo servizio alla cultura de “Il Secolo d'Italia”, se l'occidente è un luogo ideologico, che non ha confini, così l'occidentale è cittadino del suo mondo. Che non è più il migliore dei mondi possibili. Bensì una realtà post-tecnologica, decadente, priva di riferimenti etici. Un forte monito quello di Vacca, scrittore, critico letterario e giornalista, definito dall'ex ministro Gasparri, tra il pubblico della Libreria Montecitorio di Roma, un utopista, come tutti i poeti. Ecco, l'utopia dell'autore sta nel credere che l'uomo possa ricollocarsi al centro dell'universo, ricollocando la sua spiritualità al centro dell'esistenza. Ricominciando dalla poesia, lasciando ad essa l'ultima parola. Così come ha concluso il moderatore Antonio Arabia, caporedattore di Punto.Com. E ben vengano altri versi, e nuovi autori, mossi dal medesimo impegno civile di Vacca, ma ancor più amanti della Bellezza.