Petronio & Canali, Satyricon & Satiricon

17-12-2008

Figli di Roma imperiale, un Satiricon di oggi, di Antonio Debenedetti

Petronio, geniale precursore del realismo critico e «padre dell’intera narrativa occidentale» come si legge nella nota introduttiva, ci ha regalato col suo romanzo la satira «d’una corte, quella di Nerone, d’un regime e d’una società». Due millenni più tardi Luca Canali, narratore e latinista insigne, rielabora la vicenda di quel classico guardando con occhio fenomenologico il nostro buffo e terribile inferno quotidiano. C’è, in lui, la preoccupazione di descrivere gli scenari dell’oggi «come essi si danno». Quanto ai personaggi, che abitano le pagine del suo Satyricon rivisitato, potrebbero definirsi eminentemente anfibi. Figli del qui e ora della cronaca portano però misteriosamente attiva dentro di loro l’eredità della Roma imperiale, dei suoi vizi, della sua corruzione e della sua straordinaria civiltà. Anche qui il protagonista, reso impotente da una vendetta priapea, vaga affiancato da spavaldi compagni per un meridione del mondo sfruttato, inquietante ma fascinoso. Orge, ammucchiate, ribalderie e violenze sono la sua routine. Alla lingua genialmente inventiva di Petronio, che Canali pone vicino a Plauto o a Rabelais, si sostituisce in questo romanzo nato oggi un italiano volutamente illividito, incisivo proprio perché cupo e a tratti feroce. Non lontano emotivamente dal romanesco di Pasolini. Sarà ulteriore motivo di interesse scoprire leggendo con quali intese e su che terreno avvenne l’attiva collaborazione di Canali con Fellini, che lo volle suo consulente quando realizzò il film dal Satyricon.