Tutti i lavori del poeta Spataro
È «un libro asciutto e amaro», dove si trova un certo «spaesamento» davanti agli orrori della nuova modernità, come «l’irrompere sulla scena del popolo degli immigrati come nuovi sfruttati», «la solitudine che ognuno rincontra nei frammenti della vita quotidiana». Parole di Pietro Ingrao ad introdurre i versi di Pietro Spataro della raccolta di Cercando una città.
Liriche che si concentrano sulla realtà operaia e dell’artigiano, guardano al mondo del lavoro di ieri e dell’oggi, lo svelano attraverso l’esperienza del reale. «Un falegname», è il padre, genitore del poeta, lavora il legno e – scrive Spataro – «lo domina, lo picchia, poi lo accarezza, lo protegge con le sue creme e aspetta che prenda forma, allora lo custodisce come fosse un figlio suo o la sua segreta vita». Ci sono dunque il muratore, l’draulico, il manovale, e poi «uno in più», la realtà amara dell’esubero, della fabbrica che muore.