Bologna nasconde perle letterarie nate altrove. È il caso di Sarah Tardino, giovane poetessa nata a Licata ma residente nel capoluogo felsineo.
Nella sua raccolta d’esordio, Il custode (Manni, pp. 97, euro10), fornisce una prova già matura del fare poesia, al netto di qualche risibile incertezza. Poesia in cui è limpida l’ascendenza di De Angelis e dove l’apparente freddezza è solo la superficie, mentre il dettato scava nell’alveo autobiografico di una partitura a due, di una visione del corpo in rapporto con un altro corpo, diverso da sé ma necessario per ricavarne nuova forza, per affermare la propria singolare identità e individualità. Il libro sarà presentato da Modo (via Mascarella 24) sabato alle 21. Ne parleranno con l’autrice Marco Dotti e Domenico Brancale