Carandente e Di Spigno, “voci” di Napoli, di Rodolfo Di Biasio
Formazione del bianco (Manni Editori, Lecce 2007) è la raccolta, la seconda dell’autore, che conferma la cifra della poesia di Stelvio Di Spigno. Nella nota editoriale al suo Mattinale (Caramanica Editore, Marina di Minturno 2006), libro d’esordio, scrissi che la scansione della poesia di Di Spigno è assimilabile a «un’onda lunga che nel suo movimento ripropone, sedimentato ed attualizzato, un patrimonio poetico troppo frettolosamente dismesso, che obbliga il lettore a riappropriarsi dello statuto stesso della poesia». Ora, Formazione del bianco mi conferma interamente quest’idea, ma mi dice anche che Di Spigno è andato avanti e in fretta. La larghezza che già apparteneva al suo precedente libro tende qui a un dettato più colloquiale, ma anche più fermo e inquisitivo. Costantemente. E’ forse questa la strategia che l’autore mette in atto per tentare la sintonia con le cose della vita, ma è strategia inutile, mi pare, perché alla fine ciò che comunica la raccolta è un forte senso di inappartenenza e di solitudine, che non rinuncia però alla speranza.