Felice Piemontese, Il migliore dei mondi

25-05-2006

L'abbacinante nudità, di Alberto Cappi

Nella collana di Romano Luperini, attento introduttore di Manni, pulsa Il migliore dei mondi di Piemontese Felice. Delle quattro sezioni che compongono il volume, due godono di un taglio politico e polemico mentre le altre sono visitate da un tono intimo che potrebbe rimandare a un certo Proust.
Pregio del testo è l’abbacinante nudità cui fatti e misfatti sono sollevati a evento politico. L’andatura è dimessa, vicina alla prosa, ma l’irruzione della materia è forte. Crudeltà, violenze, torture, inscenano un universo privo di scampo, un’usualità quotidiana. Proprio lì la poesia diventa testimonianza: “È sdraiata accanto / al cadavere, come se volesse / baciarlo e ride”.