Gaetano Neri, L'uomo che ha sempre altro da fare

04-04-2009

Gente surreale

Da tempo taceva Gaetano Neri, giornalista, xilografo, gran bizzarro, nonostante Geno Pampaloni lo avesse incoraggiato a lavorar di penna, una volta apprezzati i racconti ironicamente disperati Dimenticarsi della nonna. Rieccolo, artefice di due libri: un «romanzino nevrastenico», L’uomo che ha sempre altro da fare per Manni e il romanzo non meno hors-catégorie Gente quasi normale. Una galleria di figure in cerca d’autore (in cerca d’autore lo stesso Gaetano Neri: perché, infine, così compenetrato nei personaggi fino a dimenticarsi). C’è chi vorrebbe riservare cure sopraffine ed esclusive ai suoi francobolli – ma tre donne e i fastidi del mondo lo distraggono vieppiù. C’è la varia, stravagante umanità di una vecchia casa: ragazze che non si fanno baciare, collezionisti di polvere, poeti che covano il verso sdraiati nel tinello, bambini in attesa delle rondini… Un’Italia (o un frammento di mondo irriducibile ai confini) surreale, magica, impalpabile eppure concreta come un’incisione, difesa da qualsivoglia incursione: sia un sasso, sia una guerra coniugale, sia un clacson.