Niccolò Vivarelli, Slalom

10-03-2013

Gli anni 90 tinti di noir, di Veronica Meddi

L'ignoto è dietro ogni curva di una qualunque strada, poi un bivio. Tra colli arati e moquette rosso fegato, gli ostacoli vanno superati, non saltati. In uno «Slalom» (Manni, pag. 138 euro 13) sul filo della tensione, narrato da Niccolò Vivarelli e intrapreso dal suo protagonista Leandro Serotini, ex tossico, pulito da otto mesi grazie all'aiuto della comunità Il Cantiere, in una Firenze degli anni '90, quando c'era la lira e le cabine telefoniche, vincere una gara è salvarsi la vita. In un cassonetto viene ritrovato un cadavere, è Gabriele Lincetta ex tossico; iniziano i sospetti e con essi le ricerche, anche quando le vene non si trovano più e i denti denunciano un assaggio di morte. Nello stile di Altman, i significati si combinano, in un filo di tensioni e sospiri, a significanti che denunciano il backgroud di queste appannate anime di cristallo; si raccontano in un rimbalzo di telefonate, incontri, trovando la conferma di un'esistenza che contemporaneamente vive sul doppio piano di un passato dissacrato e un presente di tentato riscatto.