Il passo
Il passo
Cartolina a mio figlio
Tu,
sul buio silenzio,
qui, della notte
desolata che ammorba le cose,
sei ancora luce,
purissima: dell’alba
che piano – quasi in sogno –
s’apre, a farmi vivo.
Da Salsomaggiore, il 25.4.1954
La luna
Ricordo: bambino
chiedevo a mia madre la luna
a bagno nel secchio;
e rovesciavo l’acqua perché ne uscisse
e così potessi raccoglierla
Ma, poi, levavo gli occhi in alto
…ed essa è sempre là,
bella e lontana:
sulla notte.
Fuga
Fughe di treni nel sole
davanti ai cimiteri
lungo l’infinito dei binari.
E quelle fronti reclinate
sugli accennati segni di croce
per non vedere, per non guardare
oltre i finestrini, aperti al dolce
vento d’aprile, le tombe fuggenti.
E lo stridio dei freni
e i fischi laceranti
e i campanelli tinnuli
a pungere torme sciamanti
alle stazioni in delirio,
dove si schianta l’armonia del giorno
sotto i bei cieli inutilmente vasti.