Il salotto di Giò Stajano

Il salotto di Giò Stajano

sottotitolo
L’omosessualità in Italia negli anni Settanta raccontata attraverso le lettere inviate al settimanale “Men”
copertina
anno
2021
Collana
Categoria
pagine
208
isbn
978-88-3617-073-9
14,72 €
Titolo
Il salotto di Giò Stajano
Prezzo
15,50 €
ISBN
978-88-3617-073-9
ISBN
9788836170975
€8.99
nota
Introduzione di Pino Strabioli

Giò Stajano ha liberato stampandoli nero su bianco i desideri, le voglie, i sogni di ragazzi innamorati, confusi, attratti, desiderosi di altri ragazzi. Ha dato spazio a turbamenti, sensi di colpa, passioni, amori proibiti, audacia e vigliaccherie, consapevolezze e sospetti.
In questo salotto il tempo per certi aspetti è passato lasciando il segno di certe ingenuità commoventi, ma purtroppo vi sono lettere che potrebbero essere scritte ancora oggi. Molte cose sono cambiate, altre incredibilmente no.

      Pino Strabioli

 

Dal 1972 al 1975 Giò Stajano, primo gay pubblicamente dichiarato in Italia e protagonista della Dolce vita romana, giornalista colto e irriverente, tiene su “Man”, settimanale per “soli uomini”, la rubrica “Il salotto di Oscar W. spolverato da Giò Stajano”.
È la prima volta che la stampa dedica uno spazio esclusivo al mondo omosessuale, e per diversi anni Giò sarà l’unico punto di riferimento per i gay che vivono la loro condizione in clandestinità. Uomini e ragazzi (e pochissime donne) cercano conforto, consiglio, mettono nero su bianco paura e vergogna e scoprono di non essere soli.
Emerge un Paese che costringe a nascondere il proprio orientamento sessuale nel contesto affettivo e lavorativo, in cui l’omosessualità è considerata una malattia che va curata dallo psichiatra e dove bisogna cambiare città per sentirsi liberi.

Dopo un'ampia introduzione di Willy Vaira sulla storia di “Men” e la carriera nel mondo del giornalismo di Giò, nel libro vi è una scelta delle lettere di “Il salotto”, divise per tematiche: Gli inesperti; I confusionari; Gli scrupolosi; Gli ingordi; I catastrofici; I militari; I mitomani; I saccenti; I romantici.
A queste, spesso ingenue e candide, seguono le risposte pungenti e ironiche di Giò, che prendendo a pretesto un riferimento all’attualità e alla politica, o partendo da un gioco di parole, rovescia il punto di vista. A volte il tono diventa diverso: alle richieste di aiuto, ai progetti di suicidio, alla sofferenza profonda risponde con comprensione, riferimenti personali, dà consigli pratici, suggerisce film e libri...
Anche nell'esperienza giornalistica, Giò è stato un precursore, ha abbattuto i muri del pregiudizio mettendosi in gioco in prima persona e contribuendo alla costruzione di una società più aperta. Il cammino non è ancora concluso.

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