Spazio/tempo piatto
Spazio/tempo piatto
“Bisogna fare poesia”. Si conclude con questo verso la nuova raccolta di Zara Finzi.
Bisogna fare sempre poesia, ascoltando fino in fondo la nostra voce, anche dentro l’inaspettato.
L’approfondimento di un incessante dialogo tra sé e sé, come se silenzio, tempo indefinito, vuoto, fossero occasioni finalmente ritrovate, strumenti recuperati senza cercarli perché sempre posseduti, produce testi efficaci a rendere universale uno stato contingente e personale, a dire la vita non solo nelle grandi aperture ma soprattutto negli angoli, nelle sue pieghe più nascoste.
Grazie alla scrittura un vuoto è portatore di luce, l’unico imperativo è proseguire, a passi decisi nella traversata, senza aver paura di accogliere quello che arriverà, perché arriverà ben sapendo che “qualsiasi / novità, è paurosa come / le albe”.
Ranieri Teti