Treni
Treni
PRIMI VERSI
Quante volte hai risalito il cammino della statua, ombra
quante volte hai colmato la piazza con la tua sera d’artificio
nessuno ricorda la salvezza di un giorno
abbiamo assistito al tramontare d’ogni gloria
come dolerci del naufragio quotidiano
oltraggio graduale al cavaliere malinconico
troppi gesti vani sottraggono la vita
l’affondare di un piazza è tardiva meraviglia
quasi la certezza di un instabile declino
conosciamo ad uno ad uno i viaggiatori del rimpianto
i calendari non traspirano il medesimo silenzio
chi vendicherebbe le ambizioni della polvere
giudici festivi d’ogni consunzione
fedeli all’arcata del ponte ruggine ai nostri dolori
pattugliano solerti l’ora indifesa del ricordo
chiocciole umide sul cammino delle invasioni
cercando rimedio al fragore visibile
al tarlo segreto di questa miseria
placando la sera usuale nell’assenza degli anni
sorpresi nel dubbio dal tradimento delle scale
ancora immerse nel giorno quando tutto è perduto.
Non seguire la cerimonia del tempo
quel profumo limpido la disperazione
tu coltivi l’orma febbrile del silenzio
stanca di affondare ogni rosa nei libri
la parola ti serve a pronunciare l’oblio
avanzata inerme di treni deragliati
ancora dividi la polvere dai gesti
l’ombra dalla mano che solleva il ricordo
vari nella stanza il nome del passato
conservi la disciplina severa dei rimpianti
quel gusto serale di battaglie scomparse
abbandoni alle piazze la luce dell’alba
disperdi la formula vana del giorno
lo scavo sabbioso la sillaba
conosci la saldezza nella distruzione
la dura inconsistenza nel presente
sorreggi le difese della polvere
le vincite parziali del tramonto
accetti ogni sera l’armistizio della luce
confondi l’intenzione avara della sorte
prima di svanire nella traccia dei gesti
lasciare alla sera le tue dita sottili
quell’ora che manca nei giardini dell’ombra